sostegno prima e dopo il parto

il processo della nascita:

le emozioni ed i bisogni nel periodo post natale

Poiché il parto è un’esperienza così comune si tende a sottovalutare gli incredibili cambiamenti che porta con sé. Tuttavia la gravidanza, il parto ed il divenire genitore sono tra i più grossi e profondi cambiamenti nella vita di una persona. Anche se nella metà del 20mo secolo è stato fatto molto per l’assistenza della donna e del neonato, viene data ancora un’attenzione insufficiente al periodo post-partum. Questo è in realtà un periodo importantissimo, nel quale si mettono le basi del futuro benessere del bambino, della madre e della famiglia stessa.

…La madre, ma anche il padre, hanno memoria della propria esperienza di neonato, hanno memoria di come sono stati accuditi ed educati , e queste memorie possono aiutare o rendere difficile la propria esperienza di genitore.

Winnicot

La nascita non si conclude con il parto fisiologico. Ci sono altri livelli di nascita che ancora non sono avvenuti completamente, ma solo avviati dal parto. Uno di questi è la nascita della donna come madre, un altro è la nascita della coppia come genitori. Possiamo perciò parlare di questi aspetti come di nascite a livello psicologico e relazionale. Dare sostegno al processo della nascita significa dare sostegno al bimbo, ma anche alla neo-mamma ed al neo-papà, anche nel periodo dopo la nascita, nei suoi differenti aspetti, fisico, emotivo, spirituale, sociale. Il processo emotivo del periodo neonatale non è molto noto. Eccetto per la presenza della depressione. Ed è comprensibile che venga dato molto risalto alla componente depressiva del processo, visto che nella società occidentale contemporanea è talmente diffusa da essere considerata normale. Tuttavia è importante sapere che in altre culture, ed in altre epoche anche nella nostra cultura, non era affatto così.

Le cause sono da ricercarsi nell’interrelazione tra aspetti fisiologici, sociali e psico-emozionali.

Mentre il modello medico associa la depressione post partum ad un momentaneo squilibrio del sistema ormonale ed endocrino, esistono concause sociali, tra le quali le principale sembrano l’essere esautorata dall’accudimento del bimbo dalla struttura ospedaliera, e l’isolamento nel quale la donna si viene spesso a trovare dopo il parto.

Inoltre, ben prima della nascita, la transizione della gravidanza in genitorialità cambia l’immagine di sé. Vecchie strutture della personalità mutano e si dissolvono, creando vari tipi di apertura. Nel periodo neonatale, sperimentiamo noi stesse/i in nuovi ruoli ed in nuove relazioni. Possiamo scoprire sentimenti che non conoscevamo prima – in una gamma che può includere dalla felicità estatica all’estremo tormento, con le moltissime sfumature tra questi due poli.

Ciò che incontriamo spesso è in relazione con ciò che è celato in noi stesse/i. Anche in questa fase del processo di nascita tendiamo a venire in contatto con memorie ed emozioni sepolte, e con aspetti della nostra natura che non avevamo espresso fino ad ora. Emergono le nostre memorie prenatali, quelle del nostro compagno e anche quelle relative alla nascita degli altri figli che abbiamo. E le memorie inscritte in ogni cellula della nostra stessa nascita, del primo periodo della nostra vita. Tutto ciò che in noi è legato a questo livello, ed è rimasto nascosto da così lungo tempo, trapela nella nostra vita insieme alla gioia ed alla fatica della nuova nascita. C’è così tanto da conoscere sui processi emotivi nel periodo del primo legame! Condividendo ed esplorando le esperienze, possiamo trovare altre possibilità.

Sentimenti intensi e mutevoli

Le emozioni tendono ad essere fluide e mutevoli nei giorni successivi alla nascita. Non solo possiamo scivolare da un umore ad un altro, ma possiamo anche provare gioia e tristezza simultaneamente. Nuove emozioni inaspettate possono sconvolgerci, , facendoci sentire “in alto mare”. Oppure possono portare la sensazioni di essere più vitale di quanto siamo mai state.

Questi sentimenti possono essere travolgenti ed irresistibili, con un potere forte quanto lo stesso oceano e l’energia necessaria ad integrarli può metterci tempo ad attivarsi. Perciò i risultanti momenti di ansia, fatica, e depressione sono facili da capire. Ma c’è anche un umore postnatale molto differente che prende alcuni genitori di sorpresa. Una specie di “stato alterato di coscienza”, un’euforia che rende capaci di accudire e nutrire il neonato senza mai sentirsi travolte, depresse o angosciate. Uno stato emotivo che fa ricordare questo periodo a molte donne come il migliore della loro vita. Questa solida capacità emotiva è uno dei regali inaspettati che il periodo del bonding (primo legame) talvolta concede.

Apertura e vulnerabilità

Quando incontriamo emozioni che non ci sono familiari, può esserci la sensazione di perdere il controllo. Più e più volte, le persone usano la parola vulnerabilità per descrivere la loro esperienza dopo il parto. Si tratta di uno stato di grande apertura e sensibilità. Sfortunatamente, la pressione a tornare “normali”, (e di nuovo al lavoro) il più presto possibile, deruba i nuovi genitori dell’opportunità di esplorare questa gamma non familiare di sentimenti.

L’apertura che c’è nel periodo del primo legame significa che possiamo essere grandemente influenzati dall’ambiente e dalle persone intorno a noi. Il sentimento di apertura ci conduce a proteggere noi stesse ed il nostro bambino dalle condizioni quotidiane dure. Ci permette e ci aiuta ad essere più presenti con lo stato di grande apertura del/della neonato/a.

Empatia

CHE FARE

C’è una gamma molto vasta di proposte che possono aiutare nel processo a volte gioioso, talvolta arduo che coinvolge il/la neonato/a, la neomamma ed il neopapà.

Vogliamo evidenziare alcuni obiettivi fondamentali relativi alle donne:

  1. Promuovere una buona ripresa fisica conseguentemente alla gravidanza, al travaglio ed al parto sia per la madre che per il bambino, quindi riposo e buona alimentazione.

  2. aiutare a stabilire le varie abilità di accudimento ed allattamento del bimbo e sostenere una buona relazione madre-neonato.

  3. Rafforzare la fiducia materna, l’autostima, l’immagine di sé, le competenze e le risorse, le abilità di accudimento e la relazione col bimbo per la particolare situazione familiare, sociale e culturale di quella donna. “La madre è per eccellenza la risorsa primaria in grado di sostenere il migliore sviluppo del bambino; deve venir garantito un ampio sostegno in modo che la donna possa farsi carico di questo fondamentale ruolo” (Wagner). Il bisogno di sostegno è richiesto da subito dopo la nascita, con continuità di assistenza con gli operatori che hanno seguito quella donna già in gravidanza, con i gruppi di sostegno self-help che possono entrare ufficialmente anche in ospedale e con assistenza domiciliare

le proposte

Trattamento craniosacrale biodinamico per la mamma e per il neonato

Incontri di gruppo con lavoro corporeo bionenergetico appena possibile (prima si comincia meglio è) per l’integrazione energetico emotiva dei contenuti emergenti

Breathwork dolce per mamma e bambino/a, anche qui prima si comincia meglio è.

Gruppi periodici con la Respirazione Olotropica non appena il recupero fisico lo permette, in caso di depressione post-partum e sindrome da stress post-traumatico.

La sensibilità accresciuta nel periodo neonatale ci aiuta a divenire dei veri genitori che nutrono. Ma i suoi effetti vanno al di là della nostra famiglia, poiché i nostri cuori possono improvvisamente aprirsi al mondo. Quest’empatia ci rende vulnerabili alla sofferenza degli altri, e così come può essere dolorosa, è anche il collante che mantiene insieme la comunità. Immaginate per un momento noi tutti che proviamo una tale empatia, in ogni momento. Come sarebbe il mondo se fossimo così?